C’è anche Recoaro Terme, in provincia di Vicenza, fra i 21 borghi rurali su cui il governo punta con investimenti consistenti. Ogni borgo avrà investimenti in cultura, ambiente, servizi per favorirne lo sviluppo e il rilancio.
Il tutto all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale. Della qualità della vita.
Recoaro Terme è un comune italiano di 6.132 abitanti. Si trova nell’alta Valle dell’Agno, sul fondo di una conca – la Conca di Smeraldo – a 445 metri sul livello del mare, ai piedi delle Piccole Dolomiti.
Recoaro è celebre per le proprie acque minerali: l’oligominerale Lora è commercializzata, mentre le altre acque minerali sono utilizzate nelle terme delle Fonti Centrali dalla loro scoperta nel 1689.
Come scrive il sito web dell’ufficio turistico di Recoaro Terme, in questo borgo vicentino “la natura, regina incontrastata, accoglie i visitatori in tutta la sua bellezza, che si declina di stagione in stagione in colori e profumi inaspettati e incantevoli.
“L’ambiente, ancora intatto, offre inesauribili possibilità per il tempo libero, con proposte legate sia al benessere che alla vacanza attiva, ideali non solo per gli sportivi ma anche per le famiglie, con percorsi a portata di bambini e anziani”, prosegue il sito dell’ufficio turistico.
Situato nel cuore del Veneto, a breve distanza da città d’arte quali Vicenza, Verona, Padova, Venezia e da centri minori, ricchi di storia e tradizioni, come Bassano del Grappa, Marostica, Cittadella o Soave, Recoaro Terme è facilmente raggiungibile dal Lago di Garda e dalla costa adriatica.
Ecco le informazioni utili, fornite dallo IAT Recoaro Terme – Informazione e Accoglienza Turistica via Roma n. 17 – presso la biblioteca – 36076 Recoaro Terme (Vicenza). Telefono +39 0445 75070. E-mail: iat@comune.recoaroterme.vi.it
- Come arrivare a Recoaro Terme
- Camminate: come fare nordic walking
- Itinerari in bicicletta a Recoaro Terme
- Ospitalità a Recoaro Terme
- Pacchetti vacanza
I 21 borghi italiani per il rilancio della vita rurale
Sanza, in Campania, e Rocca Calascio, in Abruzzo, diventeranno alberghi diffusi, l’uno puntando sull’economia green, l’altro valorizzando quel suo piccolo gioiello dell’ippovia.
Livemmo, in Lombardia, è invece già pronta ad accogliere nuove residenze d’artista. Campolo, in Emilia Romagna, sarà culla di start up culturali. E ancora, Borgo Castello, in Liguria, sperimenterà una nuova visione di turismo culturale e sostenibile.
Quanto a Ulassai, in Sardegna, si trasformerà in una vera smart community. Borgo A Cunziria, in Sicilia, oltre alla riqualificazione fisica e funzionale dei suoi spazi, ha invece pensato a una vera e proprio hub di ricerca sulla produzione della concia di cui è regina.
In tutto, 21 borghi, per altrettanti ambiziosi piani e 20 milioni di euro a testa per realizzarli. È l’Italia dei piccoli centri, già in marcia verso un nuovo futuro, con la prima delle due linee di progetti del Bando Borghi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“È una delle pietre miliari che, rispettando i tempi, porteremo a compimento entro il 30 giugno 2022”, assicura il ministro della cultura, Dario Franceschini.
“L’Italia è uno straordinario museo diffuso, un vero museo a cielo aperto“, osserva Franceschini. “Non ci sono solo le capitali dell’arte, ma anche luoghi meravigliosi, centinaia di borghi nelle aree interne, che purtroppo negli anni si sono spopolati del tutto. O quasi. Perché non c’era lavoro”.
Borgo Castello (Gorizia). Il video
Affidato alle Regioni il compito di scegliere un borgo ciascuno. L’obiettivo, in questo caso, era non solo il recupero del sito, ma anche “l’individuazione di una vocazione specifica” per “far tornare lavoro e persone. Oggi la banda larga e lo smart working lo consentono”, fa notare il ministro Franceschini.
Tra l’altro, il governo è al lavoro su un piano specifico per portare la banda larga in tutti i borghi scelti. Il 28 e 29 maggio 2022, in collaborazione con il Fai, vi sono due due giornate per scoprire tutti e 21 i borghi scelti.
Nella lista dei borghi su cui il piano di ripresa investe, ci sono anche:
- Monticchio Bagni (Potenza) per la Basilicata;
- Gerace (Reggio Calabria) in Calabria;
- Borgo Castello (Gorizia) nel Friuli Venezia Giulia;
- Trevinano (Viterbo) nel Lazio;
- Montalto delle Marche (Ascoli Piceno);
- Pietrabbondante (Isernia) in Molise; Elva (Cuneo) in Piemonte;
- Accadia (Foggia) in Puglia;
- Borgo di Castelnuovo in Avane (Arezzo) in Toscana;
- Cesi (Terni) in Umbria;
- Fontainemore (Aosta) in Valle D’Aosta;
- Recoaro Terme (Vicenza) in Veneto;
- Palù del Fersina (Trento) nella Provincia autonoma di Trento;
- Stelvio (Bolzano) nella Provincia autonoma di Bolzano
Alcuni territori hanno parlato di hotel diffusi, altri di residenze sanitarie per gli anziani e poi ancora di località di co-working.
C’è stata una sfida progettuale. E nella scelta si è puntato non sull’idea più bella, ma sul progetto che avesse il vero motore di spinta e cambiamento, a partire dalla cultura.
Ovvero, accordi reali con il territorio, le aziende, i privati, le associazioni, insomma con tutta quella rete che dal basso ha creato la progettualità. E che potrà anche integrarne i finanziamenti.
Per il bando dedicato a progetti locali specifici per la rigenerazione culturale e sociale di borghi, sono state 1.791 le domande arrivate in forma singola o aggregata (Piemonte, Campania, Lombardia e Calabria in testa) per un totale di 2.959 milioni di euro (su 380 milioni disponibili), ora al vaglio della Commissione tecnica.
Un nuovo bando verrà a in futuro indetto per assegnare 200 milioni alle imprese che svolgeranno attività culturali, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali nei Comuni della seconda linea di azione.
L’Italia, insomma, punta sui borghi. Una politica all’insegna della valorizzazione del patrimonio di piccole comunità rurali su cui investire anche per migliorare la qualità della vita. E favorire il controesodo dalla città alla campagna.
Fra i 21 borghi su cui il governo investe c’è quindi Recoaro Terme, in provincia di Vicenza. Un luogo adatto per sport, natura e benessere. Un borgo famoso per le sue cure termali.
Recoaro, in provincia di Vicenza, è noto per le sue terme. Luogo di benessere e di rigenerazione
Luogo di cure termali, di sport, di benessere, Recoaro Terme è quindi la punta avanzata di un progetto che investe sui borghi italiani per una migliore qualità della vita.
Qui sotto puoi vedere il video ufficiale di Recoaro Terme, comune in provincia di Vicenza.
Recoaro Terme (Vicenza). Il video ufficiale
Verona e la sua provincia: dal lago di Garda alla Lessinia, dalla Valpolicella a Soave
Se cerchi cultura, natura, relax e ottima cucina con vini di eccellenza, a 81 km da Recoaro Terme, a 107 km da Livemmo e a 311 km da Borgo Castello c’è Verona con la sua provincia.
Sul sito di VeronaWineLove® puoi scoprire tutti i luoghi suggestivi della provincia scaligera.
Eccoti, allora, i link alla sezione di questo magazine dove scegliere dove andare e che cosa fare a Verona e nella sua provincia:
Per informarti da un’angolazione originale, hai poi un giornale online come punto di riferimento: HERALDO.
Se sei interessato al mondo del turismo, del cibo e del vino, puoi trovare le news più accattivanti sul sito di SaperInTavola
L’Italia dei borghi, dei piccoli centri, è come un baule segreto dove custodire i migliori tesori. Nei 21 borghi d’Italia che ti abbiamo indicato puoi rilassarti, riprendere energia, stare a contatto con la natura. Ma anche con la Storia e con la cultura di cui sono portatrici le persone che li abitano.
Articolo a cura della Redazione del magazine VeronaWineLove®
- Le foto di Recoaro Terme sono tratte dal sito web dell’ufficio turistico, dove è possibile chiedere le informazioni sul borgo