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L’enoturismo può aiutare la ripresa economica. Ma serve più coraggio digitale

16 Nov, 2020 | BLOG, Enoturismo

L’enoturismo può aiutare la ripresa economica. Ma serve più coraggio digitale

L’enoturismo può aiutare la ripresa, soprattutto con il supporto del mondo digitale. Nonostante il settore del turismo sia fermo da febbraio, nel mondo del vino qualcosa ha continuato a muoversi.

Basti pensare che solo in Italia sono 10 milioni gli winelovers che hanno scelto di visitare le cantine nell’ultimo anno. Ecco perché l’enoturismo può aiutare la ripresa economica, ma bisogna partire dalla rete.

Le ricerche legate a cosa fare e dove andare si muovono esclusivamente online, tramite pc o device mobili.

Tuttavia, non tutte le cantine che propongono offerte legate all’enoturismo sono aggiornate a livello digitale. Spesso non si trovano informazioni sufficientemente dettagliate, manca il sito o non c’è la traduzione linguistica e interfacciarsi con l’impresa diventa difficile.

Se da una parte l’enoturismo potrebbe aiutare la ripresa, grazie all’offerta di mete alternative, meno affollate e più salutari, capaci di offrire scenari naturali e sport all’aria aperta, dall’altra parte mancano le accortezze legate all’accoglienza.

 

Valpolicella turismo

L’enoturismo può aiutare la ripresa del turismo. Foto di stradadelvinovalpolicella.it

 

 

Il Covid-19 non ferma l’enoturismo

I dati Istat evidenziano una ricerca continua intorno al vino, che in Italia continua ad essere una vera e propria istituzione.

Dal punto di vista del mero consumo siamo al terzo posto mondiale.

Nel Bel Paese sono attive all’incirca 310 mila aziende agricole nel comparto vinicolo e, secondo alcune recenti indagini, circa 21 cantine vitivinicole mostrano un fatturato di oltre 100 milioni di Euro, che nel complesso rappresentano 3,7 miliardi di fatturato totale, 2,4 miliardi di export e 1,3 miliardi di bottiglie.

Numeri importanti per un settore sano e attivo, formato sia da grandi gruppi sia da medie e piccole imprese familiari.

Secondo il rapporto sul Turismo enogastronomico italiano 2019, l’enoturismo in Italia ha coinvolto 14 milioni di persone e la spesa è stata di 2,5 miliardi di euro.

Il trend è stato in crescita rispetto anche agli anni precedenti con +48% di interesse rispetto al 2018.

Se i numeri non sono sufficienti, si pensi alle potenzialità di questo settore, in primis lo spazio e l’aria aperta.

In questo momento, dove è d’obbligo il distanziamento sociale, il turismo all’aria aperta è la forma più sicura e responsabile di turismo possibile da intraprendere, sia per quanto riguarda il pericolo di contagi, sia per la sua possibilità di lavorare su prenotazione con piccoli gruppi.

Il successo dell’enoturismo lo si può constatare e non è non scontato. Si pensi alla popolarità di eventi come Calici di Stelle e Cantine Aperte in Vendemmia, durante l’estate. 

Rispetto ad altre realtà europee  in Italia però, talvolta si tende a “vivere di rendita”. Mancano siti web, traduzioni linguistiche, canali social.

Spesso, per carenza di personale, chi si occupa della produzione è la stessa persona che si occupa anche di accoglienza o di comunicazione, oppure le visite sono affidate ad agenzie locali, la cui realtà è esterna rispetto alla singola azienda.

Insomma, in Italia c’è ancora molto da fare.

 

Lago di Garda e Storytelling

Le bellezze paesaggistiche italiane fanno vivere l’enoturismo italiano di rendita. Ma serve maggiore impegno nella comunicazione

 

Accoglienza: accorgimenti in cantina

I punti critici che spesso si riscontrano sulle cantine italiane non sono gravi, ma il margine di miglioramento è interessante.

Di seguito vorrei proporre qualche accortezza da tenere in considerazione per puntare a una migliore accoglienza.

  1. La degustazione dovrebbe essere accompagnata da prodotti tipici esclusivamente locali, anche fuori dalla cantina. Ad esempio con la collaborazione con ristoranti e agriturismi per cene e serate a tema.
  2. Il vino è storia, cultura. La visita va adattata al tipo di ospite, non deve essere troppo tecnica e noiosa. Raccontare i vini al winelover significa parlare della storia generazionale della cantina, di come è nata, dei suoi prodotti. Ma il tutto con empatia.
  3. Il vino dovrebbe essere l’ultimo elemento che cliente vede. Utilizzando la fantasia si possono abbinare molteplici attività. Diversificare è la chiave, aumentando la possibilità di creare situazioni all’aria aperta.
  4. Aprire le porte anche nei weekend e puntare anche ai residenti, in previsione di un turismo sempre più in prossimità.
  5. Digitalizzazione.

Quello che manca a molte cantine vitivinicole che intraprendono anche la strada dell’enoturismo, è proprio quest’ultimo punto: la digitalizzazione. E mi riferisco al sito web aggiornato e ai social network utilizzati a livello professionale.

I nuovi lockdown e le restrizioni ai viaggi ci hanno obbligati a spostare le nostre vite sempre più sul web. Ecco perché diventa indispensabile oggi più che mai fare quel passo digitale in avanti.

 

Enoturismo

Se si vuole intraprendere la strada dell’enoturismo è necessario avere determinate accortezze anche sul web

 

Leggi: Sito Web per cantine e agriturismi: quali caratteristiche deve avere? Scopri come ottenere visibilità e attrarre clienti

I Millenials continuano a movimentare la rete, anche dopo la quarantena

Il fenomeno virale del brindisi online, iniziato con i primi lockdown primaverili, continua a coinvolgere un po’ tutte le generazioni.

I dati mettono in luce che siano però soprattutto i Millenials ad essere i più social. Da “bamboccioni” a quelli che non hanno mai perso la speranza, abituati già prima a vivere di incertezze, i Millenials sono addestrati a reinventarsi. La quotidianità reale e virtuale sono quasi arrivate a coincidere e prevale in loro l’ottimismo.

Secondo una ricerca condotta da l’Osservatorio Giovani e Futuro di MTV, sui giovani in età compresa tra i 16 e i 30 anni, l’81% ha sostituito la messaggistica istantanea con le videochat, il 44% predilige condividere maggiormente contenuti divertenti con gli amici e anche sui social.

Interessante il dato del 10%, la percentuale di giovani che sceglie di partecipare ad eventi online anche legati alla formazione enogastronomica.

A quanto pare i Millenials stanno crescendo, e lo stanno facendo in Rete. Non solo brindisi e momenti ludici, ma anche cultura e digital class.

Secondo i dati provenienti dall’indagine condotta da Wine Tourism International Think Thank, comitato di esperti internazionali che vede Roberta Garibaldi tra i promotori, questa generazione è anche la più propensa a rischiare di viaggiare nonostante le regole anti Covid-19.

Sempre più italiani e meno stranieri, è un’altra tendenza confermata dai dati del portale Divinea.

Se prima della primavera le esperienze turistiche erano acquistate per il 53% da turisti internazionali e soprattutto americani, durante l’estate c’è stata un’inversione di rotta e il 70% di vendite ha interessato gli italiani.

Puntare sul fronte digitale è pressoché indispensabile e utile per distinguersi.

L’Italia un passo indietro rispetto ad altri paesi europei, anche nella vendita online

Secondo un’ulteriore ricerca condotta da Roberta Garibaldi, su 298 esperienze digitali offerte da tre principali destinazioni enoturistiche mondiali (Italia, Francia e California) solo un terzo delle aziende vitivinicole italiane vende degustazioni virtuali, talk online, virtual tour, oltre che i propri vini attraverso il proprio sito.

Situazione opposta in California e Francia, dove l’e-commerce raggiunge il 99% e l’80%.

Ad esempio in California, per facilitare la commercializzazione delle proposte enoturistiche create dalle cantine, il sito web Discover California Wines, rende a disposizione degli utenti una sorta di mappa interattiva utile per di visualizzare tutte le esperienze digitali per data, località e tipologia.

Non sono solo degustazioni virtuali, ma anche di playlist sul portale Spotify o film su Netflix. E inoltre tutta una serie di  proposte innovative e alternative a quelle che possono essere usufruite in co-presenza come corsi di yoga con brindisi finale.

Anche in Spagna le cantine hanno un livello di digitalizzazione superiore rispetto alle aziende italiane, sebbene l’attuale crisi dovuta al Covid-19, abbia iniziato a stimolare il settore.

Inoltre il 29% delle vendite di esperienze enoturistiche passa dai canali digitali, contro il 22% del Bel Paese.

In Italia l’e-commerce è ancora un canale poco sfruttato e si prediligono piattaforme intermediarie.

E questo nonostante durante il lockdown:

  • il 66% degli intervistati si sia affidato alla vendita online,
  • il 57% alla consegna a domicilio,
  • il 31% a voucher per future visite,
  • il 22% alle degustazioni virtuali.

Numeri interessanti e su cui riflettere.

Il mondo digitale: presente e futuro

Il mondo digitale è il nostro presente e sempre più anche il futuro, essenziale per la raccolta di dati sul cliente e sul turista.

Senza tracciare gusti e preferenze e delineare il target non è possibile creare una personalizzazione dei servizi offerti. Nuovamente la rete si intreccia con le nostre vite, che sia per il nostro business o per un momento leggero come un aperichat.

Questo momento è da utilizzare per studiare come migliorare. Se si continuerà a presentare l’azienda con le stesse modalità di sempre si rischia di rimanere fermi.

L’enoturismo può essere la ripartenza del turismo italiano, ma occorre mettere in atto un processo digitale adeguato e professionale.

La situazione attuale, con forti restrizioni agli spostamenti, può essere un’occasione per le cantine di progettare il futuro.

La tecnologia è un aiuto eccellente per interagire con i visitatori e si sta dimostrando di essere sempre più un’alleata positiva in questo periodo difficile.

Queste iniziative tengono compagnia e danno un po’ di spensieratezza, ma soprattutto sono utili a lasciare accesi i riflettori sull’eccellenza italiana del vino nostrano, in un momento critico anche per l’economia.

Una buona occasione per aiutare i produttori e diffondere l’enoturismo anche dal Web.

Leggi anche:

Concorso Best of Wine Tourism 2020: premiate 7 eccellenze di Verona

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Foto di copertina: Anubhav Arora per Unsplash.com

 

Articolo a cura di Nicole Rossignoli
veronawinelove.com
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Nicole Rossignoli è un’accompagnatrice turistica free-lance: si occupa di food&wine tour

Blog personale : www.viaggiocontrovento.com
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